ANUPTAFOBIA O  SINDROME DI BRIDGET JONES 

Articolo della dott.ssa Ginevra R. Cardinaletti

Mi capita spesso che i miei pazienti, dopo una serie di esperienze sentimentali negative, mi pongano la fatidica domanda: Perché non trovo la persona giusta? Questa domanda apre a tutta una serie di altre domande conseguenti: È colpa mia? Cosa sbaglio?
Questo accade a ogni età, ma in particolare dopo i trent’anni quando si inizia a fare i conti con il passare del tempo e ad avere il timore di rimanere soli.

IL CIRCOLO VIZIOSO
È importante che questo aspetto della propria vita venga affrontato in modo costruttivo e non diventi un’ossessione. A volte infatti si arriva a parlare di anuptafobia, che è appunto la paura di rimanere soli, di restare single per tutta la vita, fobia nota comunemente anche come “sindrome di Bridget Jones”.
È importante prenderci il nostro tempo e non cedere a una corsa spasmodica verso un partner perché farsi prendere dall’ansia potrebbe indurci a scelte affrettate che porteranno all’ennesima storia “sbagliata”, alimentando così un circolo vizioso senza fine. Le mie storie vanno tutte male quindi ho paura di restare solo quindi mi affretto a trovare una persona quindi non è la persona per me quindi la mia storia va male. Così in loop.
Il primo passo è fermarsi perché la fretta, paradossalmente, ci farà perdere più tempo.

METTERE A TACERE GLI ALTRI
Spesso questa sensazione è alimentata da familiari, amici, conoscenti che ci travolgono con domande insistenti e fanno sì che accresca la nostra ansia. Quando ti sposi? Quando ti fidanzi? Quando fai un figlio? Più o meno consciamente ci mettono pressione. Anche qui, l’importante è fermarsi e stabilire che la nostra vita e le nostre scelte non devono dipendere da nessuno. E questo riguarda anche il cosiddetto “orologio biologico”, ovvero il tempo entro cui avere un figlio.

BASSA AUTOSTIMA
La paura di rimanere soli e di non trovare nessuno adatto a noi, è spesso collegata a una bassa autostima, nel senso che può esserne sia causa che effetto. “Ho scarsa fiducia in me quindi penso che non troverò nessuno”, oppure “non trovo nessuno e quindi significa che non valgo nulla”.

LAVORARE SU NOI STESSI
Quando si dice che per stare bene con gli altri bisogna stare prima bene con sé stessi, sembra una banalità, ma ha un fondo di verità. Molte persone che si rivolgono a me perché trovano “solo persone sbagliate” e hanno paura di rimanere single per sempre, attraverso i nostri colloqui scoprono che devono e possono innanzitutto affrontare dei problemi di bassa autostima o di insicurezza o altre problematiche che si portano dietro da tempo e che non hanno ancora affrontato. Ritrovare sé stessi è il primo passo che ci permette di avere un diverso approccio con gli altri e di instaurare rapporti basati sulla comunicazione efficace, sulla complicità e sulla reciprocità.

LA PERSONA GIUSTA ESISTE?
Sì, ma probabilmente è la persona che meno immagini possa esserlo. Negli anni ti sei fatto un’idea di come dovrebbe essere, le sue caratteristiche fisiche o morali, il lavoro, la sua filosofia di vita ecc., solo che tutto questo, probabilmente, non è quello che davvero fa per te. Questa specie di Frankenstein è composto da pezzi di persone viste nei film, nei libri, in tv, nei partner delle tue amiche oppure, semplicemente, ha dei tratti di un tuo genitore. Ecco perché sono tutti “sbagliati”: è come se girassi con una foto di fantasia e la confrontassi con tutti quelli che incontri. Nessuno potrà mai essere al livello della tua fantasia. Poi magari improvvisamente ti innamori di un uomo con cui sei finalmente felice e scopri che non ha nulla di quello che pensavi dovesse avere.
Ecco perché con i mie pazienti non parlo mai degli altri, ma sempre solo di loro, cercando di capire chi sono veramente e, di conseguenza, cosa vogliono veramente. E quasi sempre alla fine del percorso si rendono conto che all’inizio avevano le idee davvero confuse e sorridono stupiti quando ci ripensano.
Questo è molto importante: non cercare il partner perfetto, ma capisci chi sei e a quel punto avrai la lucidità giusta per riconoscerlo.

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