EMPATIA MEDICO-PAZIENTE: IL POTERE TERAPEUTICO DEL SENTIRSI COMPRESI

Articolo della dott.ssa Ginevra R. Cardinaletti

Durante i miei continui studi e approfondimenti sull’assistenza psicologica per la malattia e per il dolore cronico, tempo fa ho trovato un dato che mi ha fatto molto riflettere. “Qual è il principale bisogno richiesto dai pazienti con malattia cronica?”. Come risposta si potrebbe pensare a una cura efficace, a uno specialista competente, a un farmaco adeguato e invece per la maggior parte dei pazienti il primo bisogno è, cito testualmente, “Essere creduti”.

Da lì mi sono tornate in mente alcune mie pazienti che hanno vissuto mesi o addirittura anni difficili prima di avere una diagnosi corretta della loro patologia. Mesi e anni in cui incappavano in professionisti che minimizzavano i loro sintomi. “Mi prendevano per pazza”, “Mi dicevano che esageravo”, e poi finalmente sono arrivate a una diagnosi di Endometriosi o di Lupus o di Malattia di Lyme o di Celiachia. Quando mi parlano della parte più difficile della loro malattia, non nominano le cure che hanno dovuto intraprendere, ma il loro sentirsi incomprese prima di arrivare a una diagnosi.

Altre pazienti mi raccontano di medici da cui hanno smesso di andare perché si sentivano sempre colpevolizzate. Medici che ti dicono bruscamente che sei obesa o che ti fanno capire che se hai il tal disturbo un po’ te la sei cercata. Ovviamente è corretto dare un consiglio sul peso o sui comportamenti da attuare, ma le parole e i modi spesso hanno più peso del concetto in sé.
Io stessa sono stata molto sovrappeso e sapevo bene di esserlo, ma sentirmelo dire in modo brusco dai medici non mi ha mai aiutato, anzi, mi ha fatto solo vivere in modo più faticoso il dover andare dal medico.

Un giorno ero in visita da uno specialista, mi fece molte domande e poi mi chiese di spogliarmi mentre continuava a scrivere. A un certo punto alzò lo sguardo per venire a visitarmi ed esclamò: “Eh ma lei deve dimagrire!”. Sono uscita da quello studio mortificata. Io, dopo la prima reazione emotiva, sono abituata a scrollarmi tutto di dosso e andare avanti, ma non siamo tutti uguali, ci sono molte persone fragili. Ci sono persone che smettono di farsi visitare a causa di atteggiamenti come questo. 

Ogni volta che condivido le mie esperienze personali nei miei libri o negli articoli o semplicemente in un post, mi scrivono tante persone per dirmi: “Grazie, mi sono sentito compreso”. Ogni persona, e ancora di più chi ha una patologia, ha bisogno di comprensione da parte degli altri e soprattutto da parte di chi si occupa della sua salute.

Un paziente che si sente compreso è più collaborativo, è più pronto a curarsi, è più capace di spiegare bene i propri sintomi, è più incline a fare controlli e prevenzione.

Cercare comprensione non è un capriccio, ma è una ricerca di completezza nel prendersi cura.
Sentirsi a proprio agio con un medico significa poter avere la lucidità di spiegare bene quali sono i propri sintomi, di ricordare le cure fatte, di fare le domande necessarie per poter comprendere il da farsi.
Sentirsi a proprio agio con un medico significa anche andarci volentieri, non saltare o rinviare i controlli, essere motivati in una corretta prevenzione e cura della malattia.

Nella mia intensa carriera da paziente mi sono capitati sia medici comprensivi e disponibili, sia medici bruschi, sbrigativi, laconici. Di fronte a questi ultimi mi è capitato di accorgermi di non aver chiesto tutto quello che avrei voluto o di non aver spiegato bene alcune cose perché in quel momento non vedevo l’ora di andarmene e non avevo la lucidità necessaria per un colloquio esaustivo. Mi sono accorta anche di tendere a tardare nel prendere l’appuntamento, a procrastinare e quindi ad essere meno efficiente per la mia salute.

Avere un colloquio con uno specialista che ci fa sentire compresi, che ci fa capire che in quel momento si sta prendendo cura di noi, fa sì che quella cura sia più completa e quindi efficace.
La comprensione non è qualcosa di superfluo, è parte integrante della cura della persona, è fondamentale per il suo benessere.

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